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Biografia
 
Antonio Padula è nato a Castellammare di Stabia, nel Golfo di Napoli il 16 aprile del 1943, da genitori napoletani. Infante è giunto a Brescia, durante le tempeste della guerra al seguito del padre Fabrizio, medico reduce dalla Russia il quale dopo alcune peregrinazioni tra le valli bresciane, si è stabilito con la famiglia nella città lombarda, affermato cardiologo. Da lui Antonio ha ereditato passione, curiosità, spirito di ricerca. Dalla madre Flora dello Ioio, nobile napoletana, pianista, ha ereditato insieme all'ironia partenopea, una certa attitudine artistica, la passione per la musica dei colori. Nei genitori e nei nonni - anch'essi artisti e scienziati - figure vive della sua formazione, il bambino ha intuito modelli di impegno e dedizione.

La passione per la pittura accompagna la vita di Antonio dall'età della fanciullezza in equilibrio tra "gioco" e ricerca, tra desiderio di armonia e bisogno di espressione e realizzazione: numerose sono le mostre, personali e collettive, che testimoniano questa tensione, fin dagli anni del liceo, lo stesso liceo classico "Arnaldo" dove Padula insegna da anni storia e filosofia.

La sua vicenda pittorica ha attraversato fasi e periodi diversi in una ricerca tesa a esprimere una certa essenzialità simbolica, mai del tutto raggiunta e sempre "ulteriore", la quale sembra tuttora il "motore" del suo dipingere, in equilibrio tra fedeltà al modulo figurativo e una certa propensione alle forme astratte o sintetiche. Accanto alla dimensione naturalistica emergono nei suoi dipinti un'aurea quasi metafisica e una vena ironica, talvolta mescolate.

Ha fatto parte del "Gruppo blu" costituito da giovani pittori, attivo negli anni '60 a Brescia, insiema all'amico Franco Robecchi (storico dell'arte) e all'amico, collega di insegnamento nel liceo Arnaldo, Enzo Gazich, grecista e pittore affermato. Con quest'ultimo Padula ha condiviso il cammino di esperienza pittorica dalla giovinezza fino agli anni odierni della maturità.
Ha partecipato, negli anni '80 alla intensa stagione di ricerca pittorica del gruppo di amici pittori facenti capo all'"Atelier Margaroli", artigiano, pittore e uomo politico.
Con Gazich ha promosso presso il liceo "Arnaldo" un "corso di pittura" aperto agli studenti desiderosi di esplorare i propri talenti espressivi, volto ad arricchire l'offerta formativa dell'istituto.

Nella professione di insegnante, per qualche verso attività espressiva essa stessa, Padula, nel promuovere la crescita culturale degli studenti si impegna ad esplorare, temperata da "ironia socratica" una possibile via didattico-educativa, una forma di arte maieutica, nel quotidiano lavoro in aula.
Insieme al collega insegnante del liceo, l'amico Don Mario Neva, prete, filosofo, scrittore, ha partecipato al gruppo di studio filosofico "Dialogo, fecondo di semi di viva riflessione, attività che ha coinvolto per anni insegnanti e studenti.

Antonio Padula è anche psicologo e psicoterapeuta, specializzato in "ipnosi clinica" e lavora in un consultorio bresciano, il "C.I.D.A.F. Don Pasini", di ispirazione cristiana. Ha studiato e indaga nella sua professione il potenziale benefico riposto nelle risorse interiori, specie di carattere spirituale, che ogni persona porta con se.

Presso il liceo Arnaldo ha promosso, insieme all'amico collega Donato dal Doss, atleta e allenatore sportivo nazionale, il corso "psiche e soma in armonia", rivolto agli studenti al fine di integrare nella vita scolastica la dimensione intellettuale di studio con le dimensioni del corpo, quelle delle emozioni e degli affetti, talvolta compresse o ingorgate.
Nel suo studio si può dialogare di filosofia, di psicologia, di arte, di religione per conciliare, se possibile pensieri e azione, il pensare e il sentire, la dimensione contemplativa e il fare, avvicinandosi alla esperienza dell'antico detto greco "Conosci te stesso".

Antonio Padula è sposato con Kristina Sienkiewicz donna polacca di solida fede cristiana, che ha attraversato con dolore, coraggio e dignità la notte del comunismo nella sua patria, guardando con fiducia e speranza al grande Papa venuto da "un paese lontano" Karol Woytila.

La scintilla creativa del pittore si risveglia nel contatto con gli elementi naturali di cui parlano molte antiche filosofie primordiali - l'acqua, il mare, l'aria, il fuoco, il sole… - forme-colori che ricorrono nei suoi quadri. Immagini ritrovate nei prati e nei boschi di Irma, piccolissimo paese in Val Trompia, dove Padula ha aggiustato, con il prezioso aiuto di molti (il fratello Francesco, geniale, gli amici, gli studenti, un vecchio muratore semplice e appassionato…) una cascina rustica e ospitale, luminosa di sole e di amicizia: luogo dove un poco rivive le esperienze dell'infanzia trasfigurata, nella quale riposarsi e poi attingere, sempre di nuovo a un momento di unione tra silenzio e bellezza, tra pacata solitudine e malinconia. In quella atmosfera è più facile "costruire" una sintesi tra la freschezza montana e la luce calda del Mar Mediterraneo, una fusione del verde e degli alberi con il colore bruciato della pietra, dei sassi, della spiaggia del mare (mare di Corsica o di Sicilia…) in un incontro pittorico tra i blu intensi dei mari solcati da catamarani arcaici e gli azzurri trasparenti dei paesaggi e delle ceramiche: piccoli dipinti che abbelliscono le mura di pietra povera della cascina di Irma, squarci che vogliono evocare la luci delle diverse ore del giorno o le diverse stagioni dell'anno.


Antonio Padula vive e lavora a Brescia.
Studio: Via Cesare Lombroso, 42
Tel. 030-398467 e 333-3521760
Web. www.antoniopadula.it

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